venerdì 7 luglio 2023

 






Ci sono date che sono ferite dell'anima che non troveranno mai cicatrizzazione, assenze che non saranno mai colmate e rimpianti che non cesseranno mai di grondare lacrime.

Il 7 luglio è stato, per moltissime persone, la data di una perdita che ha marcato un prima e un dopo, un mondo che se n'è andato e uno che è rimasto. Purtroppo, quello che è rimasto, almeno per me, è stato un mondo con meno coraggio e minore abnegazione di quello che avevo vissuto con Demetrio Nicolò e grazie a Demetrio Nicolò, ed è appunto dal 7 luglio del 2008 che mi sono sentito investito della responsabilità di cercare di riempire quel vuoto immenso di coraggio e di abnegazione ma anche di preveggenza, perché Demetrio aveva immaginato un futuro, che non è ancora attualizzato ma quando lo sarà avrà, non potrà non avere, le caratteristiche che lui aveva immaginato con le scelte etiche che lui aveva sognato. Ricordarlo e rimpiangerlo, per me, non è solo un abisso di dolore che mi porto dentro da quindici anni ma anche quel faro sempre visibile che lui si cura, da lassù, di rendermi sempre visibile in modo che le cose vadano per come lui, noi, le avevamo sognate e per le quali lottiamo ancora.
Non c'è vittoria, anche piccola, nella quale non senta il suo spirito vicino e non c'è sconfitta nella quale non ci sia lui a sussurrare "non ti scoraggiare, vai avanti".
Questa è la vera amicizia, credo.
Questo il senso del lottare contro l'impossibile per farlo diventare possibile.
Mi manchi amico mio, ma so che ci sei e ci sarai sempre e che un giorno verrò a litigare lassù per un tavolone inchiodato storto o un microfono che non vuole sapere di funzionare, con il buon Dio che si sganascia di affettuose risate❤️

Nanni Barbaro



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