sabato 4 dicembre 2010

Da una riflessione del Consiglio Direttivo del “ Circolo Socio- Culturale Paolo VI Onlus”

Il socio fondatore, nonché componente del Consiglio Direttivo, Demetrio Nicolò purtroppo è deceduto improvvisamente.
Gli ideali di giustizia, coerenza, dignità, del rispetto e difesa della vita, sempre e comunque, senza distinzione di razza o di ceto sociale, che tanto ha profuso in tutta la sua vita, in ogni ambito e a tutti i livelli in cui ha operato: famigliare, parrocchiale, sociale, politico, lavorativo,…….sono mancati, purtroppo, in coloro che dovevano salvargli la vita.
Demy è divenuto una “vittima della malasanità”.
Tutto ciò che lui ha cercato di inculcare, soprattutto nei giovani, tutto ciò che lo ha sempre motivato in ogni attività che proponeva all’interno del Circolo e che lo ha spinto, insieme ad altri ragazzi, a fondare nel lontano 1985, il Circolo Paolo VI, trasformato successivamente, su sua idea, in un’associazione ONLUS, per lui, beffardamente, è mancato.
Il Circolo Paolo VI era a quei tempi ad Archi, l’unica realtà associativa, sorta per contribuire alla crescita culturale e sociale di un quartiere ad alto rischio mafioso. Molti giovani in quel periodo erano allo sbando, e quindi facile preda dei “boss” della zona che li usavano come manovalanza.
Come dimenticare il ruolo socio-culturale svolto coraggiosamente dal direttivo e dai soci del Circolo in quei lunghi anni?
Tra questi, Demetrio Nicolò è stato colui che è stato sempre e comunque in prima linea, organizzando manifestazioni, cortei, interviste con giornalisti di testate nazionali e locali, Tv locali e nazionali, striscioni di denuncia contro la guerra di mafia, che purtroppo aveva trasformato il nostro quartiere in una barbara realtà malavitosa e incivile a seguito della carneficina che ne è scaturita.
Come dimenticare, e la storia di Archi ne ha fatto tesoro, l’attività socio-culturale svolta dal Circolo, a difesa della vita e per far scaturire, soprattutto nei giovani, quella “presa di coscienza”, che sta alla base di ogni riscatto umano e far capire loro che solo con la cultura, l’onestà, la legalità, il rispetto di se stessi e degli altri, si diventa uomini veri, magari con meno soldi dei mafiosi, ma comunque liberi di poter camminare sempre a testa alta e "poter guardare il sole senza rischiare di bruciarsi gli occhi"?
Era questo che Demetrio diceva ai suoi giovani e che metteva nelle finalità di tutto ciò che proponeva personalmente e a nome del Circolo Paolo VI: associazione che lui, insieme ad altri giovani ha fondato e in cui credeva profondamente e per il quale ha lottato fino alla morte.
Demy se li è curati con amore i suoi giovani, soprattutto quelli di Archi, con dedizione, con le attività culturali, sociali, umane con le quali riusciva a coinvolgerli; se li è “cresciuti”, con la sua vera amicizia, con la sua cultura, con la sua propositività, il suo essere adulto e nello stesso tempo ragazzo tra i suoi ragazzi, e forse, soprattutto, con il solo ottimismo che riusciva a trasmettere loro, qualunque fossero le situazioni che quei giovani si portavano dietro.
Siamo allibiti e profondamente addolorati!
Archi perde un pezzo della sua storia …..ora siamo veramente soli! …….
Solo adesso, riflettendo, ci rendiamo conto che Demetrio Nicolò ha formato non solo i giovani; egli, senza che c’è ne accorgessimo, ha formato anche noi, a volte in silenzio, a volte con autorevolezza, della quale forse spesso non riuscivamo a capirne il fine e il significato …..ora dobbiamo continuare ad andare avanti da soli, ma Demy ci ha messo nelle condizioni di poterlo fare….Ti vogliamo bene Demy …nostro maestro…. Grazie.
Il consiglio Direttivo.12/08/2008