mercoledì 31 marzo 2010

Finalmente, dopo un 1 anno e 8 mesi ci siamo.....
Due medici sono stati indagati per omicidio colposo!!!
La prima udienza si terrà giorno 3 Maggio p.v.
Inizia un altro calvario

mercoledì 10 marzo 2010

Gabriella Scavitto il mio bravissimo compagno di liceo...
Francesco Battaglia caro compagno, bravo e buono come il pane, un mago del computer , sono medico legale e conosco la tua storia, dico solo che meriti giustizia. Sit tibi terra laevis
Carmelina Maccarrone   Ciao Demetrio.....è stato bello averti avuto come compagno di classe negli anni spensierati dell'adolescenza. Eri un ragazzo semplice e gentile....ti abbiamo ricordato tutti con grande affetto.
“ Ricordando un carissimo e sincero amico, Demetrio Nicolò, a tre mesi dalla sua improvvisa scomparsa”

Ciao Demetrio!
Cosa c’è di peggio del dover pensare già al passato un caro amico, un fraterno amico, una presenza così consueta da sembrare eterna, immortale?
Demetrio invece se n’è andato, Demetrio Nicolò non c’è più. L’amico di una vita col quale non potrò più dialogare e polemizzare. Ora mi trovo costretto a tenere dei malinconici monologhi mentali rivolti a quel muro della cappella del cimitero, in alto, la dove lui riposa. Nemmeno il coraggio di mettervi piede, dentro quella cripta pur piena di luce, perché quella che vedo sembra una messinscena pazzesca che non riesce a sembrare vera: la fotografia, il nome, le date di nascita e di morte.
Accidenti a questo strano lavoro che mi è stato dato di svolgere, accidenti a tutte le mattine quando apro il lucchetto del cancello del cimitero e indirizzo automaticamente lo sguardo verso quel muro e dico “Ciao Demi”.
Tutti i giorni destinati a questo piccolo, silenzioso calvario che mi tocca mattina dopo mattina : un ciao a te, uno a Peppe, uno ai miei genitori, uno al professore Cianci, e viva via a tutti quelli che più hanno contato nella mia vita, quelli coi quali ho condiviso fatiche e speranze, gioie e dolori. Quelli coi quali era bello parlare, anche per ore. Quelli che quando se ne vanno ti fanno sentire terribilmente solo, vulnerabile. E quante gioie e quanti dolori abbiamo vissuto e condiviso insieme a Demetrio, quanti lavori immani abbiamo portato a termine fianco a fianco, povero amico mio perduto! Possibile che tutto sia finito nella solitudine algida di un pronto soccorso per il quale una vita umana non vale un attimo in più di attenzione? Viene quasi da dire che “per fortuna” hai fatto una morte bellissima, portandoti dentro gli occhi l’immagine di Claudio che suona e di Anna che canta e dentro le orecchie la voce di Ivania che ti incoraggia a distanza “ Papà ti voglio bene, papà io sono qua”
Non volevo sprecare le parole per tracciare un tuo ricordo. D’acchitto m’era venuto un articolo lunghissimo pieno di lodi e di rabbia. Lodi per la tua vita, rabbia per come ti hanno fatto morire ma in fondo non ce n’era bisogno. Del tu caso si è parlato tanto e non solo perché “ è uscito sui giornali” ma perché tutta quella Archi che ti ha conosciuto è rimasta profondamente sconcertata dalla tua morte. Perché tu rappresentavi una stagione irrepetibile di questo quartiere. La lunga ed esaltante stagione delle attività in Parrocchia, del Circolo Paolo VI, del teatro, delle interviste per strada, delle nostre inchieste ardimentose e stralunate che mai s’erano viste e sentite in questo pattume socio-culturale. La gente non aveva dimenticato, non ti aveva dimenticato ed è corsa in massa al tuo funerale. Oh che importanza ha se è stato in un’altra Parrocchia? Sono bastate poche parole di don Sasà e la presenza silenziosa ma molto eloquente di Padre Domenico, a far capire a tutti che non avevi smesso di essere il Demetrio di sempre e il buon cristiano che si è costruito interiormente con fatica e dedizione a cominciare dalla tua stessa famiglia.
Avevi cambiato luogo e la vicinanza agli “Amici di Fatima” ha semmai dimostrato non solo la tua capacità di dedizione ma anche di devozione alla causa della Fede e dell’evangelizzazione.
Di molte cose ho avuto ragione di pentirmi per la mia scelta di tornare ma non poche sono quelle che mi danno ragione di esser contento e una tra queste è la tua amicizia, la tua lealtà, la tua intelligenza e la tua disponibilità a rimetterti in gioco in qualsiasi momento.
Dibattere con te non era sempre agevole ma ciò accadeva soprattutto perché tu eri assolutamente incapace di piaggeria e di ipocrisia. Da queste parti si fa presto a scambiare l’intransigenza morale con la ruvidità di carattere: è comodissimo alibi che ci solleva dall’obbligo di capire, di guardare dentro al cuore delle persone, come raccomandava il nostro grande maestro don Italo Calabrò.
E’ un alibi che ti si è avventato contro parecchie volte, caro amico mio, troppe volte e alla fine potevi scegliere di continuare oppure di mollare tutto e vivere tranquillo nel ventre caldo della meravigliosa famiglia che hai saputo creare, non parlo solo di Anna e dei tuoi tre meravigliosi figli. Parlo anche dei tuoi cognati, delle cognate, dei nipoti.
Invece hai scelto di continuare e di questo, ti è grato Dio infinitamente di più di quanto non te ne possano essere grati gli uomini.
Speriamo che Dio ti abbia riservato davvero, come sperava don Sasà, un posto di elaboratore di software in paradiso. Da parte mia spero che quest’anno in poi ti sia dato l’incarico di installare l’acqua nel presepe del buon Dio e non importa se l’impianto ancora una volta non funzionerà. Se pioverà a Natale vorrà dire che è andata buca anche stavolta.
Ciao Demetrio, ti voglio bene. Mi manchi, ci manchi.
Il tuo amico
Nanà Barbaro

venerdì 5 marzo 2010

IN MEMORIA DI DEMETRIO NICOLO’

Kery Romeo e tutti i colleghi del CORECOM Calabria con affetto
Reggio Calabria 14/07/2008


La notizia ci è arrivata
come un turbine violento,
ha lasciato noi impietriti,
in balìa dello sgomento.
Come può-dicevan tutti-
un omone sano e forte,
d’ improvviso abbandonarsi
tra le braccia della morte?
Se n’è andato un uomo buono,
altruista e intelligente,
sempre pronto ad aiutare
e a lavorare alacremente.
Or l’ufficio è silenzioso,
siamo tutti costernati,
da quel mite e onesto uomo
non saremo più supportati.
Non andremo la mattina
a gustare un buon caffè,
il programma non cammina,
ma Demetrio più non c’è….
Soprattutto non vedremo
il suo viso sorridente,
il suo correre deciso
in ogni stanza, umilmente.
Ma il pensier corre veloce
alla dolce famigliola,
che nel Cristo e nella Fede
di speranza si consola.
“Caro babbo, ti son grato-
disse, fiero, il figlioletto-
per avermi tu insegnato
dignità, onestà e rispetto,
grande amore per la vita,
dedizione nel lavoro,
devozione per gli amici
e coraggio e ….un cuore d’oro”
Ora, mesti e sconsolati,
ti salutano i colleghi,
quest’evento ci ha gelati
e siam tutti molto inquieti.
Tu riposa soavemente
nella Pace del Signor,
sii d’esempio agli altri, sempre,
di giustizia e di valore.
Demetrio Nicolò: un veroAmico di Fatima”
Non è facile trovare la forza di parlare di un amico con cui si condividevano, fino ad ieri, storie di vita e non di morte, vicissitudini e dialoghi accesi di morale e di etica.
La giustizia, la coerenza e la dignità sono stati i pilastri morali della vita di Demetrio, seme buono che muore per fruttare.
Per la giustizia andava, caparbiamente, contro corrente, anche contro il mondo intero, piuttosto che cedere a miserevoli compromessi; a qualunque costo era coerente ai veri valori della vita, anche fino a litigare, se necessario, e a dimettersi da qualsiasi incarico e sparire per sempre, piuttosto che venire meno a tale principio.
Hai avuto la dignità di un uomo che crede fino in fondo e che niente, mai, ti ha impedito di camminare a fronte alta. Sei sempre stato trasparente e sincero!
Ora sei di fronte alla vera Giustizia, a Colui che donandosi fino in fondo, si è immolato sulla croce; sei di fronte a Cristo, che è stato esempio di divina Dignità.
Carissimo Demetrio, non potremo mai dimenticare le tue parole: “ Se un progetto dovesse essere solo sfiorato da compromessi, contrari ai principi di rettitudine e di moralità, si deve immediatamente abbandonare, perché sicuramente non gradito a Dio”.
Risuonano ancora dentro di noi le parole di comprensione e di perdono verso coloro che ti hanno fatto del male, quel perdono con il sapore di cancellazione completa del subito, condono pieno, nel senso più profondo, necessario e coerente, di chi è veramente cristiano. Nel cuore di ogni uomo è contenuto il bene e il male. Solo Dio può scrutare il cuore dell’uomo. Alla domanda del perché spesso, non si riesce a fare un’opera che produca bene, tu, ricordando il Vangelo, sottolineavi quella frase che ribadisce quanto si è più bravi a fare del male e non il bene.
Questo male ha fatto morire una parte della tua persona. Infatti, anche se hai saputo perdonare, la ferita non era ancora rimarginata. Mettevi in guardia tutti noi dei pericoli a cui si è esposti quando si fa il bene; ci spingevi a prevedere, se possibile, l’imprevedibile.
Ora, nelle braccia di Maria, dove, siamo sicuri, tu ti trovi, non hai più motivo di avere paura. Sei nella possibilità di aiutare la tua famiglia, la nostra Associazione e le persone che ti stavano più a cuore.
Noi pregheremo perché tu interceda presso Nostra Signora del Rosario, affinché cambi il cuore delle persone malvagie e possano prendere coscienza del male fatto!
Questo tuo sacrificio supremo servirà ad espiare un qualcosa, per noi non facile da comprendere, ma che Dio, sicuramente aveva già previsto, secondo i desideri del tuo cuore, per l’amore incontenibile verso i tuoi cari e il bene che avresti voluto vedere realizzato in questo mondo.
Addio Demetrio, anzi arrivederci dagli
Amici di Fatima”
Dal discorso di Anna Maria Saraceno durante la celebrazione della messa in memoria di Demetrio il 14/07/2008

Volevo ringraziare personalmente ognuno di voi per quanto avete dimostrato ai miei figli, a Demetrio e a me, in questi giorni che definire di dolore, è dire nulla.
Non ho la forza, ma mio marito avrebbe fatto così!
Lui mi ha formato, mi ha plasmato di tenacia, coraggio, forza interiore, determinatezza, certezza....
Siamo consapevoli che i sentimenti che voi tutti avete effuso nei nostri confronti e per Demetrio, in questi giorni di immenso dolore, unitamente al gruppo scout e alla grande e indispensabile presnza di don Sasà, nostro grande amico e guida spirituale per i miei figli e per me,vanno al di là della semplice manifestazione di affetto, o dello stare vicini di circostanza, e di questo ve ne siamo veramenti grati……Questi sentimenti che con la vostra presenza, le vostre lacrime, o anche con il vostro" semplice"  ma profondo silenzio, siete riusciti a manifestare, ci hanno sostenuto in questa “prova di vita” così come molti ripetutamente l'hanno definita.
Io dico che questa è, e deve essere solamente una “prova di fede”.
Prego Iddio per i miei figli, per me, per i miei cari, per voi tutti , affinché i tantissimi perché di questi giorni e soprattutto quelli di domani, quando, tornata la quiete attorno a questo indefinibile evento, che tanto scalpore ha destato, ecco, questi perché, devono avere un’ unica risposta : quella divina; solo così io e i miei figli, troveremo la pace e la forza per continuare a vivere, a lottare per quei valori che appartenevano a Demetrio e che ci ha trasmesso anche solo con l’esempio e per i quali si è sacrificato fino alla morte.
Demetrio diceva a me e ai suoi figli “ il nostro Dio ci obbliga a non tacere davanti all’ingiustizia, ai soprusi, alla superficialità con la quale si considera la vita altrui.”
Ha lottato alacremente per trenta anni della sua vita, da buon cristiano, perché questi valori potessero emergere; lo ha fatto nella sua attività politica, sociale, parrocchiale, famigliare, nell’ambiente di lavoro e di volontariato. Ha sacrificato la sua vita perché forse si possa finalmente scardinare un sistema fatto di disonestà, di superficialità, di collusioni, di indifferenza per la vita umana.
Ma chissà forse ancora una volta mi sto illudendo !
Signore siamo nelle tenebre umane, il dolore è immenso, ma la tua luce dovrà sempre illuminare il nostro cammino!
Sia fatta la tua volontà...o Dio ma non ci abbandonare, da soli ci perderemmo….
Ho la forza di dirti solo questo: “ Resta con noi Signore perché è sera!”